ALLINEAMENTO FONDAMENTALE
Allineamento Fondamentale è evasione, ribellione, sensibilità e collaborazione: una narrazione visuale che fiorisce nel tentativo di raccontare l’indissolubile legame tra anticapitalismo, femminismo ed ecologia. A parlare è l’intreccio di due corpi: analogie di tutte coloro che, per uno o più momenti nella vita, si sono sentite soffocare dai tentacoli della società contemporanea.
Incarnazioni di ogni bambina che ha mosso i suoi primi passi dovendo già rincorrere i ritmi di una quotidianità frenetica, competitiva e materialista; di ogni ragazza che è stata obbligata a odiare la sua indole e le sue forme, dimenticando l’arte di amare sé stessa per compiacere il prossimo; di ogni donna reificata a cui sono stati privati i diritti di conoscersi, ascoltarsi e ribellarsi. All’interno della bolla politica e culturale che abitiamo, ci sono state imposte categorie violente per comprenderci e identificarci: ci hanno istruite alla separazione tra corpo e anima; uomo e donna; umano e natura. È dall’intreccio di queste dicotomie che si dirama il percorso etico e intersoggettivo di questo progetto, che vuole essere una riflessione critica sulla simbiosi fisica spirituale tra i nostri corpi, le nostre anime e il vivente che abita quella che ci hanno insegnato a designare natura. La razionalità scientifica su cui si è costruita, dall’Illuminismo, l’ontologia occidentale si è radicata nel nostro pensiero di pari passo al rafforzamento della superiorità dell’umano, dell’uomo - inteso come sesso maschile - e dell’antropico sull’ambiente. La reificazione di boschi, mari, laghi e praterie procede mano nella mano alla presunzione secondo cui le nostre vite siano votate al compiacimento del fantasma senza volto del capitalismo. L’alienazione che consegue alla nostra trasformazione in ingranaggi di una macchina che ci oggettifica e ci prosciuga è inestricabilmente intrecciata alla fallace presunzione secondo cui la natura è ciò che di selvaggio e incontaminato sta al di fuori dei nostri paesaggi tetri, cupi e urbanizzati.
La narrazione fotografica che segue mette a nudo il percorso autoriflessivo di sofferenza e ribellione contro una società che ci ha insegnato a creare profitto distruggendo l’altro. Le due giovani donne incontrano libertà e redenzione nella realizzazione del proprio essere mescolanza tra anima, pensiero, corpo ed ecologia: a contatto con ciò che vive e respira ma non è umano, le protagoniste riscoprono la loro essenza. Le foglie che tremano, gli arbusti che ondeggiano, la
sabbia mossa dal vento diventano parte integrante dellapropria identità e della propria lotta, nonché simbolo di una resistenza collettiva che unisce alberi, fiori, animali umani e non umani: abitanti interconnessi di un’ecologia complessa che pulsa di vita. La collaborazione con due modelle bianche e occidentali non rappresenta un intento discriminatorio e idiosincratico nei confronti della complessità intersoggettiva e globale
dell’identità femminile, bensì la scelta di rimanere il più vicino possibile alle esperienze di vita delle autrici di questo progetto: al fine di non semplificare e appropriarci di ciò che non ci appartiene culturalmente, il nostro racconto è il frutto collettivo del nostro vissuto.
RINGRAZIAMENTI
ART DIRECTOR
GIOVANNI VITTORIO BINOTTO
STYLIST
VITTORIA COLAGIOVANNI
FOTOGRAFA
FEDERICA PELLEGRINOTTI
MAKE UP ARTIST
MARTINA BATTAN
MODELLE
ELFI CASATI
LETIZIA FEDERICI
ASSISTENTE STYLIST
MARCO MONTI DI SOPRA
TERESA PIETROBON
ASSISITENZA
CRISTINA CRAVERO
CAMILLA GASPARI
LOCATION
SPIAGGIA ALBERONI
VENEZIA LIDO